Il consumo di territorio dell’Europa
è il più alto del mondo: il 60% del territorio necessario per la produzione di
prodotti alimentari e di legname proviene da zone al di fuori dell’Europa. Francia,
Germania, Italia, Paesi Bassi,
Spagna e Regno Unito sono tra i 10 maggiori consumatori di cosiddetto “terreno
importato”. Questo triste e scandaloso primato ci inserisce tra i maggiori
responsabili della deforestazione
globale, della perdita di biodiversità, dei cambiamenti climatici; che dire
poi dei devastanti impatti sociali sulle
comunità alle quali il territorio viene rubato, strappato e violentato? (fonte: https://www.neurope.eu/article/europe-s-land-consumption-highest-world)
E se è vero che
devastiamo coì tanto fuori “dal nostro cortile”, cosa accade poi all’interno?
Cosa succede ogni giorno nel nostro Paese, sotto gli occhi di tutti?
Secondo il dossier di FAI e WWF “Terra rubata: viaggio nell’Italia che
scompare”, in Italia negli ultimi 50 anni l’area urbana si è moltiplicata di
3,5 volte con un ritmo di crescita pari a 33 ettari al giorno. E si stima che
nei prossimi 20 anni la superficie occupata delle aree urbane crescerà di 600
mila ettari (75 ettari al giorno). Ma il dato paradossale è che sono cresciute
le aree urbane anche nei comuni che si sono spopolati, soprattutto attraverso
il fenomeno dello sparpagliamento dell’urbanizzato (urban sprawl).
Come possiamo pensare
di continuare a distruggere e consumare una risorsa finita come il territorio? Quando
interverremo per difendere il suolo fertile e i nostri preziosi paesaggi?
È per rispondere a questa esigenza di tutela della risorsa suolo che il 29
ottobre 2011, a Cassinetta di Lugagnano, in provincia di Milano, primo comune
italiano che si è dotato di uno strumento urbanistico a crescita zero, si è
tenuta la prima assemblea nazionale del Forum dei Movimenti per la Terra e
il Paesaggio. Si tratta di
un aggregato di associazioni e cittadini di tutta Italia, che hanno come unico
obiettivo quello salvare il paesaggio e il territorio italiano dalla
cementificazione.
Le azioni chiave identificate sono:
- effettuare un censimento degli edifici sfitti, vuoti o sottoutilizzati per proporre una moratoria sulle nuove urbanizzazioni finché non venga reso efficiente il patrimonio edilizio esistente; per questo il 27 febbraio è stata avviata la campagna per il censimento, inviando ad ogni Comune una lettera di presentazione dell’iniziativa e la relativa scheda da compilare;
- formulare una proposta di legge nazionale di iniziativa popolare sul “risparmio del suolo”;
- effettuare una capillare campagna di informazione e comunicazione attraverso i comitati locali del Forum stesso
Recentemente si è costituito il comitato locale Asolo-Castellana, che
intende perseguire le finalità del Forum agendo nel territorio di 10 comuni: Asolo,
Fonte, San Zenone, Riese Pio X, Altivole, Loria, Castelfranco Veneto, Vedelago, Castello
di Godego, Resana.
GASolo ha aderito sia all’associazione nazionale che al comitato locale,
ritenendo tale iniziativa degna di essere sostenuta e promossa.
“Il suolo fertile e l’integrità del
paesaggio sono la principale garanzia per il futuro del nostro Paese, del
turismo, della nostra agricoltura e dei nostri prodotti tradizionali, della
salubrità dei luoghi in cui abitiamo e della biodiversità naturale ivi
presente. La storia ci insegna che essi sono la base concreta di ogni cultura
locale, ciò che unisce gli italiani nella diversità e ci rende un popolo unico.
Paesaggio e territorio fertile sono la risorsa economica di cui siamo più ricchi,
è assurdo sprecarla così.” (http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/info_sul_forum/leggi-lappello/)
Luisa
Luisa
1 commento:
ottimo post. Brava Luisa
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