giovedì 13 ottobre 2011

Decrescita e banca del tempo GASolo


Un gruppo di lavoro che si è riunito in queste ultime settimane, con lo scopo di pensare a una decrescita su scala comunitaria e non più solo familiare, ha partorito alcuni progetti tra i quali appunto la Banca del Tempo (BDT). 
Tale proposta è stata presentata nell'ultima assemblea e resa operativa da questa settimana. 
Cos'è una banca del tempo? Innanzi tutto come detto la cosa parte dal presupposto che bisogna erodere una parte di economia tradizionale (economia di mercato) per portarla in altra veste in una economia con caratteristiche diverse fatta anche e soprattutto di relazioni all'interno del GAS (economia di relazioni). 
La BDT consiste in uno scambio di prestazioni (ore) all'interno di una determinata comunità e nel nostro caso si avvicina molto di più a quelle che sono le caratteristiche delle associazioni anglosassoni in cui oltre alle prestazioni è possibile scambiarsi anche i beni che si autoproducono come ad esempio pane, confetture ecc.. La BDT valorizza lo scambio di tempo paritario tra le persone e sviluppa e promuove nuovi valori, sostituendosi al denaro sulla base del principio che ciascun individuo è portatore di bisogni ma anche di risorse. Il tipo di prestazioni che offre è il più disparato, e in questo per la fantasia e per le necessità degli associati ci sarà di che sbizzarrirsi, ma tutte le prestazioni vanno nel senso della solidarietà reciproca, dell'aiuto tra le persone, e nella semplificazione e riduzione di quella che è la corsa ostinata contro il tempo di questa società consumistica. In definitiva una riappropriazione del tempo per le relazioni e per lavori gratificanti, una soluzione alle necessità derivanti dalle piccole esigenze della vita quotidiana, un trasferimento di saperi e conoscenze e in ultimo una riduzione del consumismo e del PIL. 
Come pensiamo di organizzarla? Intanto abbiamo scelto di eliminare il cosidetto “cassiere bancario” cioè colui che gestisce il conteggio delle ore dei “correntisti”. La nostra idea come quella di molte altre BDT è quella di gestirsi autonomamente le prestazioni attraverso dei piccoli voucher o buoni corrispondenti ciascuno ad un'ora che i soci si scambieranno per le varie prestazioni. Ciò implica anche che non potrà esserci chi solo offre prestazioni e chi solo necessita di prestazioni, perchè il primo si troverebbe inflazionato di buoni e il secondo li consumerebbe tutti visto che sono limitati. In tal caso il primo dovrà per forza di cose utilizzarli e il secondo dovrà mettersi in gioco per fare anche lui la sua parte e riguadagnarli. Tutto ciò comunque senza negare a ciascuno la possibilità del dono che rimane l'azione all'interno della comunità con il più alto valore relazionale. 
Come faranno i soci a sapere quali sono le prestazioni o i beni che vengono ricercati o offerti? Per il momento in via sperimentale abbiamo deciso di rimanere ancorati a cose semplici senza utilizzare piattaforme in rete comuni e immediate. Per il momento in attesa di verificare l'andamento della BDT faremo ciascuno una segnalazione settimanale di quello che sono i bisogni e le necessità dei singoli per poi sommarle in un data base che verrà inviato ai soci e che conterrà tutte le informazioni per la settimana successiva. Il socio non dovrà far altro che verificare cosa viene messo a disposizione per la comunità e richiedere o prestarsi per quella determinata prestazione.
Siamo alla vigilia a mio parere di un salto qualitativo importante all'interno dell'associazione soprattutto in vista di una crisi del modello economico attuale (capitalistico), che si sta avvicinando sempre più e che comincerà ad erodere il potere di acquisto e la stabilità familiare. 
La BDT sarà sicuramente una piccola goccia, ma ci permette un atterraggio più morbido con delle relazioni rafforzate oltre che essere essa stessa un piccolo granello di sabbia che si va a posizionare nell'ingranaggio ormai in rottura di questo sistema economico e finanziario. 
In attesa della crepa definitiva proviamo a ripensare ad una economia che deve essere diversa da quella attuale, non so come, ma avviamoci a dare il nostro contributo.
Ciao Claudio