mercoledì 13 dicembre 2017

Articolo censurato 01: RICONOSCIMENTO UNESCO DEL TERRITORIO DEL PROSECCO?

Quello che segue è un articolo, a nostro giudizio molto interessante, scritto da Mauro Pasquali (presidente regionale Slow Food Veneto) e mai pubblicato dalle testate giornalistiche Venete, alle quali è stato più volte chiesto di darne diffusione.

Pare che in Veneto mettere in discussione l'attuale sistema vitivinicolo sia un tabù, da censurare.

Perciò pubblichiamo l'articolo qua, sul blog di GASolo.

RICONOSCIMENTO UNESCO DEL TERRITORIO DEL PROSECCO? 
Il vero patrimonio da salvaguardare sono le future generazioni e la biodiversità da una monocoltura agroindustriale. 

Slow Food Veneto lavora per salvaguardare e promuovere le produzioni di qualità e le realtà virtuose di un territorio meraviglioso come quello Veneto. Parliamo infatti di una regione dove centinaia di produttori, mettono impegno e competenza per lavorare in modo compatibile tutelando la biodiversità.

Serve sancire che questo territorio ha capito che i frutti duratori si ottengono se si lavora anche pensando al futuro. Inutile nasconderci che oggi la viticultura si è progressivamente trasformata in un’attività agroinsdustriale con connotati intensivi e spesso monoculturali. Una coltura fortemente connotata e condizionata dalla chimica di sintesi. La chimica è protagonista in vigna con pesticidi ed erbicidi, così come in fase di vinificazione.

Non solo, le regole del business agroindustriale hanno imposto un’espansione senza precedenti delle aree a vigneto in zone nuove, spesso per nulla vocate a questo tipo di coltura, al punto che si sta profilando in alcuni ambiti una vera e propria monocoltura.

Dunque, a nostro avviso proprio di fronte alla candidatura UNESCO bisogna ricordare che la contropartita che questo territorio, nel suo stesso interesse, deve impegnarsi a presentare, è l’impegno solenne a innovare alcune caratteristiche del sistema di produzione diventate nel tempo “strutturali”. Ciò al fine di preservare il capitale più prezioso e indisponibile, perché di proprietà delle future generazioni. Ci riferiamo ai livelli di biodiversità dell’ambiente locale, alla fertilità dei terreni e quindi il loro potenziale alimentare, alla qualità delle acque e degli habitat e per ultima ma non per importanza, alla salute e la qualità di vita delle persone.

Per questo, a nostro avviso, la candidatura dev’essere da subito accompagnata da un protocollo serio, concreto, preciso, che tuteli la salute dei consumatori e dei produttori e dunque preveda entro un periodo congruo ma non superiore una o due stagioni, vengano banditi pesticidi e diserbanti, a fronte dell’introduzione di vecchie varietà di vitigni resistenti, tecniche colturali sostenibili ma soprattutto biodiversità. Un protocollo che preveda una pianificazione di area vasta, che limiti e disciplini l’estensione e l’intensità colturale e che disciplini le modalità d’impianto, al fine di evitare lo stravolgimento degli assetti e la qualità dei terreni, così invece purtroppo oggi avviene normalmente per l’agricoltura agroindustriale.

Vogliamo inoltre ricordare che Slow Food Veneto ha aderito al coordinamento Coltiviamo Futuro assieme ad altre 17 associazioni, nato nella pedemontana trevigiana per preservare i valori appena descritti e perché la riteniamo un’aggregazione seria, importante e con forti elementi innovativi perché capace di andare oltre le visioni conservative, formulando proposte solide e lungimiranti. A nostro avviso è parte integrante e preziosa della biodiversità culturale dell’area che l’ha visto nascere, quella racchiusa tra il Monte Grappa, i colli Asolani, il Montello e il Piave.

Il vero patrimonio deve essere anche il futuro, di chi vive in un territorio, chi coltiva cibo e vino buono, pulito e giusto

martedì 10 ottobre 2017

Il progetto “LIBERA NOS IN CAMPO” di GAsolo 
Cereali antichi a scuola: una prima esperienza

Scrive Christian Tonello

La maestra Giovanna mi chiese, all’inizio dello scorso anno scolastico, di aiutarla a fare l’orto con i suoi bambini di 1° elementare di Fonte Alto. Convenimmo che era importante partire dai semi e vedere allo scorrere dei giorni e delle stagioni lo sviluppo delle piante sino al frutto. Ma quali verdure potevamo scegliere? Quali compivano l’intero ciclo di sviluppo fra ottobre e giugno dell’anno successivo ? I piselli… e poi ?
E poi fu qui che mi venne l’idea di proporgli i CEREALI: semina a ottobre, riposo invernale della giovane piantina, ripresa dello sviluppo sino alle spighe… prima della fine della scuola.
Giovanni (Ballestrin) ci fornì i semi di Farro, Orzo, Frumento Gentil rosso e frumento Verna.
I bimbi zapparono, misero con le loro mani i semi in terra… guardammo al microscopio i piccoli germogli… gentil rosso e verna divennero personaggi mitici nella testa di qualche bambino…

A primavera inoltrata Giovanna, saputo del nostro progetto cerali antichi, buttò lì la proposta di portare i bimbi nei campi a casa mia dove Giovanni coltiva i cereali. 




















E perché non andare da Ruggero (Zamattia) a vedere la macina e la farina che esce ? Beh : allora chiediamo a Carlo della pizzeria da Ludovico, papà di una bambina della classe, di farci le pizze con queste farine !

Giornata memorabile a conclusione dell’anno scolastico. Escursione a piedi con me dai nostri campi, con Giovanni che mostra loro le coltivazioni, e poi lungo la valle del Ru sino al maglio di Pagnano e salita da Ruggero che mette in opera il mulino ed esce la farina… pizza finale con pasta di farro monococco e gentil rosso.

Ancora adesso i bimbi la ricordano come la “gita del grano”…
rimarrà qualcosa di questi semi in loro ? Passerà qualche seme di curiosità nei loro genitori ?
E l’amore fra il principe Gentil rosso e la selvaggia Verna com’è andato ?
boh boh boh…


domenica 1 ottobre 2017



ColtiviAMO futuro in festa


lunedì 31 luglio 2017

ColtiviAMO Futuro incontra i Sindaci

Coordinamento ColtiviaAMO Futuro GAMP 
    Con Crespano del Grappa è già stato avviato nelle scorse settimane un dialogo diretto con le Amministrazioni Comunali. Pochi giorni fa quelle di Asolo e San Zenone hanno incontrato una nutrita delegazione del Coordinamento.

    L'amministrazione di S Zenone si è come sempre dimostrata sensibile verso la tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini e disponibile alle proposte del Coordinamento riguardanti ad esempio i controlli sull'uso corretto dei PF che dovrebbero essere finanziati dagli agricoltori che inquinano e non dalla collettività. Anche la richiesta del Coordinameto di definire norme urbanistiche per limitare la quantità di terreno a monocoltura è stata condivisa pur con qualche riserva sulle fattibilità.

    Le cose sono invece andate diversamente con Asolo dove l'interesse dell'amministrazione verso le proposte del Coordinamento non è stato certo tra i migliori; dopo i primi, poco convincenti, interventi di sindaco e vice sindaco improntati al "non preoccupatevi, ci stiamo già pensando noi" l'acceso dibattito si è concluso con una riluttante disponibilità dell'amministrazione comunale a collaborare con il Coordinamento nei lavori di preparazione del PAT e nel miglioramento del regolamento dei fitofarmaci. L'esito dell'incontro di Asolo non scoraggia minimamente il Coordinamento che è determinato più di prima a portare avanti una importante e vitale battaglia per la salute dei cittadini e la tutela dell'ambiente, come sempre con spirito costruttivo nell'interesse comune. 


    Dal Comune di Volpago del Montello, il Coordinamento ha ricevuto il formale invito a partecipare alla fase di concertazione per il PI (Piano degli interventi).

    Il Coordinamento come già dichiarato, chiede ai Comuni: di arginare l'espansione della monocoltura a vigneto; di riscrivere il regolamento fitofarmaci imposto dal Consorzio Docg ai sindaci, coinvolgendo stavolta anche i cittadini; di far rispettare le zone del territorio sottoposte a vincolo ambientale o paesaggistico; di favorire il passaggio in tempi brevi dell'intera DOCG alla coltivazione con metodo biologico; di garantire da subito dei veri controlli nell'utilizzo dei pesticidi.


    ColtiviAMO Futuro infine, saluta la diciottesima adesione: quella dei "Nutrizionisti Per l'Ambiente". 

    Molto signicativa la motivazione dell'adesione espressa dall'associazione professionale, che riportiamo integralmente: <<Il nostro gruppo si occupa di ricerca e divulgazione di un'alimentazione sana e ci basiamo sulle evidenze scientifiche ufficiali che legano gli alimenti ai territori ed alle pratiche colturali. Sosteniamo infatti che la biodiversità delle specie, delle razze, delle cultivar e delle ricette sia una ricchezza per il benessere personale. Riteniamo che un'alimentazione le cui fonti sono trattate con prodotti chimici che non rispettano gli equilibri locali di biodiversità e che necessitano di dispendi energetici non sostenibili presenta maggiori rischi diretti ed indiretti per la salute. Per questo Nutrizionisti Per l'Ambiente sottoscrive le richieste e le proposte del Coordinamento ColtiviAMOfuturo.>>


    ColtiviAMOfuturo

     

    martedì 4 luglio 2017

    lunedì 26 giugno 2017

    Apertura del Moffe - Monnezza Film Festival

    Anche quest'anno il GASolo ha collaborato con la tradizionale rassegna del cinema d'autore organizzata da Arianova.
    Quest'anno le proiezioni sono iniziate nel giardino dei nostri soci Stefano e Heidi. Si ringraziano tutti i soci del  GASolo che hanno collaborato per la realizzazione della serata e hanno deliziato con squisiti dolci e biscotti il ricco buffet finale.
    Invitiamo tutti a non perdere le prossime proiezione del MOFFE consultando qui il programma http://www.moffe.it/