mercoledì 9 novembre 2011

Non abbassare la guardia sull’acqua

Ieri sera si è svolta la consueta assemblea del Gasolo. Gli argomenti trattati sono stati innumerevoli, dalla quota associativa con pagamento annuale, al cambio del fornitore del riso, al Maglio aperto il 4° martedì del mese per lo scambio tra i gasisti, alla festa del GAS e alla festa dello scambio e baratto da organizzare fino alle riflessioni sul costo dell’abbigliamento bio e tanto altro ancora. Tra tutte queste cose importantissime io sento di dover dare maggior risalto alla riflessione che è stata fatta dal nostro socio Paolo in assemblea sull’acqua pubblica e sul dopo referendum. Questo con lo scopo di non dimenticare e di non accontentarsi di un esito referendario straordinario che ha coinvolto i movimenti e anche noi stessi che abbiamo dato il nostro piccolo contributo. Ricordiamoci che il referendum, per semplificare il discorso, ha abrogato una legge (la cosiddetta Legge Ronchi), ma non ha dato una direttiva (perché non è compito del referendum) e una legislazione futura. In pratica il referendum ha posto all’attenzione dei politici un certo pensiero che va nella direzione della tutela dei beni comuni da parte degli enti pubblici, ma non gli ha dato mandato per fare ciò. Non li obbliga a ripubblicizzare l’acqua, ma solo a non cederla completamente al privato. La strada pertanto è ancora in salita e bisogna ricordarlo per non crogiolarsi e non abbassare la guardia. L’esperienza del Comune di Napoli (straordinaria a mio avviso in questi primi 5 mesi di governo cittadino) che va nella direzione della ripubblicizzazione del bene acqua e probabilmente anche degli altri beni comuni deve servire come esperienza pilota e cavallo di Troia per fare questo anche in tutto il resto del Paese altrimenti il referendum è servito solo in parte. La strada da percorrere è pertanto quella di spingere nella direzione della ripubblicizzazione sapendo che si può e si deve fare, per non lasciare questo fantastico movimento espressosi nel sì ai referendum a metà guado. Come Gasolo abbiamo pertanto deliberato di costituire un gruppo di lavoro che assieme a tutte le associazioni o partiti che vorranno lavorare per questo proverà a incontrarsi con gli amministratori pubblici per convincerli a tentare la strada del pubblico per quanto riguarda l’acqua, forti tra l’altro dell’esperienza legislativa di Napoli. E’ ora di dire basta al neo liberismo perché pubblico è bello e può essere anche efficiente se chi governa il pubblico lo fa nell’interesse del cittadino.

Ciao a tutti Claudio