domenica 16 dicembre 2012

Assemblea di dicembre 2012

Moltissimi micro-argomenti trattati nel corso dell'assemblea di martedì, ultima del 2012. In ordine di discussione:
- Caffè Malatesta: Carla si è proposta come referente ed ha contattato i ragazzi di Caffè Malatesta; le hanno risposto di pazientare qualche giorno perchè sono impegnatissimi con gli ordini da evadere entro Natale
- Radicchio di Treviso prodotto da Mathieu: informati i gasisti della disponibilità dl radicchio prodotto a Preganziol
- Giovanni ha dato un breve resoconto dei problemi avuti con il primo ordine di agrumi della stagione. Chi ha acquistato i mandaranci ha diritto a un rimborso di 3 €/cassa, eventualmente da scontare sul prossimo ordine. Inoltre è stata valutata positivamente l'esperienza fatta con Janet come aiutante durante lo smistamento
- Luisa ha esposto la sua visione circa le forniture di TeaNatura e proposto di valutare l'acquisto dei cosmetici da “La saponaria”. Si è deciso di ridurre ancora il listino di TeaNatura, togliendo i prodotti contenenti olio di palma e quelli con etichetta non dettagliata. Programmata una visita al fornitore in primavera 
- Deciso di attivare i gasisti per organizzare una serata sul GAS fotovoltaico di Arianova in gennaio, possibilmente in un comune a sud di Asolo
- Riduzione direttivo a 7 membri: l'assemblea ha votato favorevolmente la proposta avanzata dal consiglio direttivo di ridurre i propri membri da 9 a 7
- Voto favorevole anche per il mantenimento della quota associativa GASolo a 20 €/anno
- Candidature consiglio direttivo: febbraio si avvicina e quindi è ormai tempo di parlare di candidature per il rinnovo del consiglio direttivo. Valentina P. si è ufficialmente candidata, ma servono altri rinforzi... soci, fatevi avanti!
- Incontro informativo sui vaccini: è emerso l'interesse di diversi gasisti rispetto al tema dei vaccini, quindi è stato deciso di programmare una serata informativa in merito. Enrico ha proposto di contattare una persona competente di sua conoscenza per una prima serata esplorativa, durante la quale valutare anche se organizzare una serata pubblica.

La prossima assemblea si terrà in gennaio dell'anno nuovo, per cui... buone feste e buon anno nuovo!

Andrea

domenica 9 dicembre 2012

Serata al Maglio sulla Mobilità sostenibile







Serata di approfondimento sul tema dei mezzi elettrici:
soluzione per tutti ? consumi ? emissioni ? incentivi ?

Dopo il successo dell'incontro del 6 novembre a Onigo, la serata viene riproposta
Venerdì 14 novembre dalle 20.30 alle 22
in sede GASolo
al Maglio di Pagnano,  Asolo (TV)







Interverrà l'Ing. Giuseppe Tavella


Read MoreIl traffico urbano è diventato ormai uno dei principali fattori di perdita della qualità della vita nelle città, che si declina anche in inevitabili danni per la salute dell’uomo.
Nell’ottica di promuovere una mobilità più sostenibile, i mezzi elettrici possono
diventare una risposta a questi problemi? Il loro ciclo di vita è meno inquinante?
Convengono economicamente? Sono davvero vicino alle esigenze di tutti?
Obiettivo della serata è quello di provare a rispondere a queste domande, figlie di un
interesse crescente d’informazione su consumi, emissioni e convenienza riguardante
i mezzi elettrici, e sul nuovo decreto che – a partire dal 2013 – prevederà incentivi per
l’acquisto di mezzi a bassa (o zero) emissione di CO2.
A conclusione della serata, verrà proposto un percorso condiviso per l’acquisto di
mezzi elettrici, con modalità e tempi da definire insieme agli eventuali aderenti.

martedì 20 novembre 2012

Dire, fare, scambiare 2013 - Primo incontro organizzativo

Ieri sera si è tenuto il primo incontro organizzativo dell'edizione 2013 di "Dire, fare, scambiare".
Si sono fatte alcune considerazioni sull'edizione 2012, cercando di individuare miglioramenti da tenere tenere a mente per la progettazione dell'edizione 2013.

Poi si sono ipotizzati alcuni luoghi alternativi al Maglio, visto che l'anno scorso abbiamo avuto un afflusso di persone notevole con annesse difficoltà di parcheggio. Nell'ottica di voler osare un pò, abbiamo riflettuto sull'opportunità di tentare di organizzare le attività in centro storico, anche con l'obiettivo di avvicinare persone estranee allo stile di vita gasista. Altre ipotesi emerse: scuola elementare di Asolo, villa Razzolini e ex campo sportivo vicino all'ospedale. Pare che il luogo più papabile sia la scuola elementare di Asolo, ma non è ancora stata presa una decisione definitiva.

Infine dopo aver considerato che sarebbe bello riproporre più o meno tutti i laboratori dell'anno scorso, i presenti hanno proposto nuove attività (conferenze, laboratori, etc.) di cui valutare la fattibilità. Ecco cosa ne è uscito:
  • Panificazione, 
  • Bicicletta, 
  • Autocostruzione forno in argilla, 
  • Laboratori per i bambini (nidi, casette per uccelli) LIPU ?, 
  • Orto in vaso, 
  • Impagliatura cestini e sedie, 
  • Coltivar Condividendo (conferenza, spazio espositivo, mostra sementi), 
  • Autoproduzione birra (rivedere organizzazione laboratorio, kit), 
  • Detergenti (saponi, creme e oleoliti, detergenti), 
  • Rilegatura libri (anche altri oggetti ? Cittadini per la pace), 
  • Laboratorio su riciclo creativo (Marika, illustratrice per l'infanzia ...), 
  • Lana cardata (Il Fiore), 
  • Lavorare a maglia (Magna e laorar), 
  • Taglio&cucito e rammendo (Valeria), 
  • Borse di stoffa, 
  • Mobilità sostenibile (car sharing + conferenza, Adelante, GAS Canova), 
  • Cucina solare, 
  • Cucina etnica, 
  • Laboratorio di autoproduzione formaggio e yogurt (Edward e Valentina), 
  • Efficienza energetica domestica (Oscar e Dario), 
  • Candele di cera d'api, 
  • Bilanci di giustizia, 
  • Differenze ortaggi/frutta convenzionale/bio (ananas, mele, etc.) con elenco fitofarmaci normalmente utilizzati + necessità di usare sapone per pulire la mela con cera, 
  • Nuove autoproduzioni da sperimentare (dentifricio), 
  • Banca Etica + Pallante (che succede a Parma ?) + Stefano Bartolini, 
  • Inquinamento elettromagnetico.

Si, certo, starete pensando, cos'è un festival di un mese ?
In effetti c'è da sfoltire un pò...
Fateci sapere le vostre opinioni in merito! ...i commenti sono aperti...

venerdì 16 novembre 2012

Assemblea del 13 novembre 2012

Orologio alla mano, per contingentare i tempi dei numerosi argomenti all'ordine del giorno, Stefano ha aperto l'assemblea dando formalmente il via ai lavori di progettazione di "Dire, fare, scambiare 2013"; in realtà si è solo iniziato a fare qualche ipotesi, rimandando i lavori di progettazione all'apposito incontro del prossimo lunedì 19/11.
A proposito di eventi futuri, ho comunicato che il Comitato Oasi di San Daniele ha deciso che la prossima Festa dell'Oasi si terrà il 9 giugno 2013: saremo in grado, questa volta, di evitare la sovrapposizione con "Dire, fare, scambiare" ?
Invece la festa dell'associazione "Magnar e laorar de na volta", alla quale siamo stati invitati a partecipare, si terrà il 14 aprile 2013. Le modalità della nostra partecipazione verranno trattate durante gli incontri organizzativi di "Dire, fare, scambiare 2013".

Ordini "Erba Madre": Nicoletta ha lasciato il ruolo di referente e siamo quindi alla ricerca di un nuovo referente.

Interessante la discussione sviluppata a seguito della proposta di Vanlentina di sottoscrivere la lettera che Biorekk ha deciso di mandare ad Altroconsumo per rispondere ad uno "strano" articolo nel quale si sostiene che gli alimenti biologici non sono migliori di quelli da agricoltura convenzionale. Leggendo e analizzando l'articolo ci è parso che la tesi degli autori sia quantomeno superficiale.
Per la cronaca, l'assemblea ha deciso unanimamente di sottoscrivere la lettera di Biorekk.

Valentina ha poi esposto l'idea di Marika di acquistare magliette o gadget da regalare a Natale di associazioni no profit, elencandone alcune. L'assemblea si è orientata sull'associazione "Perchè no ?" di Cittadella, di cui Valentina  fa parte e che si occupa di progetti di integrazione culturale in Bosnia.

Su mia proposta poi l'assemblea ha deciso di invitare Janet, conosciuta durante la recente castagnata al Maglio, a partecipare allo smistamento degli agrumi del prossimo giovedì 22/11.

Stefano ha proposto all'assemblea di supportare finanziariamente Arianova per i ricorsi che sta preparando contro i due co-generatori approvati recentemente nel comune di Pederobba. L'assemblea, dopo aver discusso del preoccupante livello di inquinamento atmosferico delle nostre zone, ha approvato la proposta di devolvere quanto manca al raggiungimento della cifra necessaria (attorno ai 5200 €) per pagare uno dei due ricorsi.

Stefano ha anche proposto di organizzare al Maglio una serata sulla mobilità sostenibile durante la quale la cooperativa Adelante di Bassano del Grappa spieghi ai presenti le caratteristiche dei mezzi elettrici disponibili sul mercato. La proposta è stata accettata dall'assemblea.

Infine l'assemblea ha valutato l'offerta dell'azienda Agricola Bittante per la fornitura di
kiwi a pasta gialla e di Caffè Malatesta per il caffè proveniente dal mercato equo e da loro torrefatto. E' emerso  interesse per il caffè ma non per i kiwi.

Andrea

mercoledì 24 ottobre 2012

Dichiarazione per la libertà dei semi


1. Il seme è la sorgente della vita, rappresenta la necessità della vita di esprimere se stessa, di
rinnovarsi, di moltiplicarsi e di evolversi all'infinito liberamente
2. Il seme è la personificazione della biodiversità culturale. Contiene milioni di anni di
evoluzione biologica e culturale e il potenziale di un futuro millenario.
3. La libertà dei semi è un diritto originario di tutte le forme di vita ed è la base della
protezione della biodiversità.
4. La libertà dei semi è un diritto millenario di ogni agricoltore e produttore di cibo. Il diritto
degli agricoltori di conservare, scambiare, migliorare, riprodurre e vendere I semi è il cuore della
Libertà dei Semi. Quando questa libertà è rubata, gli agricoltori rimangono intrappolati
nell'indebitamento e in casi estremi si suicidano.
5. La libertà dei Semi è la base della Libertà Alimentare, visto che i semi sono il primo anello
della catena alimentare.
6. La libertà dei semi è minacciata dai brevetti, che creano monopoli sui semi e rendono
illegale la conservazione e lo scambio dei semi.
I brevetti sui semi sono eticamente ed ecologicamente ingiustificati perché i brevetti sono diritti
esclusivi concessi per un'invenzione. Un seme non è un'invenzione. La vita non è un'invenzione.
7. La libertà dei semi delle diverse culture è minacciata dalla Biopirateria e dai brevetti sulle
conoscenze indigene e sulla loro biodiversità.
8. La libertà dei semi è minacciata dai semi OGM, che stanno contaminando le nostre fattorie,
chiudendo così ogni opzione di scelta per cibi OGM free per tutti. La libertà dei semi per i contadini
è minacciata quando, dopo le contaminazioni, le multinazionali li citano in giudizio per “aver rubato
le loro proprietà”.
9. La libertà dei semi è minacciata dalla loro deliberata trasformazione da una risorsa
rinnovabile autogenerativa ad una merce brevettata non rinnovabile. Il caso più estremo di seme
non rinnovabile è la “Tecnologia Terminator” sviluppata con lo scopo di creare un seme sterile.
10. Noi ci impegniamo a difendere le libertà dei semi come libertà delle diverse specie di
evolvere; come libertà delle comunità umane di rivendicare i semi come” beni comuni”.
A tal fine,
-noi salveremo i semi, creeremo banche dei semi comunitarie e centri di documentazione sui semi,
-non riconosceremo alcuna legge che illegittimamente rende I semi proprietà privata delle
multinazionali.
-Noi fermeremo la brevettazione dei semi.
Collettivamente, dobbiamo bloccare le brevettazione dei semi. Aderisci al Movimento Globale per
la Libertà dei Semi, per fermarne il furto da parte delle multinazionali e con questo dunque, il furto
della nostra libertà e del nostro futuro.

Aderisci alla campagna di Vandana Shiva

Per contatti:
info@seedfreedom.in / vandanashiva@navdanya.net
Websites:
www.seedfreedom.in / www.navdanya.org / www.navdanyainternational.it

venerdì 12 ottobre 2012

PARLIAMO DI KAMUT: UN MITO DA SFATARE


Luci e ombre sul Kamut - o meglio, del Khorasan: un tipo di frumento che tra l'altro abbiamo anche in Italia.
"Kamut" non è il nome di un grano, ma il marchio commerciale (come "Mulino Bianco" o"McDonald's") che la società Kamut International ltd ha posto su una varietà di frumento registrata negli Stati Uniti con la sigla QK-77, coltivata e venduta in regime di monopolio e famoso in tutto il mondo grazie a un'operazione di marketing senza precedenti.

C'è chi chiama questa varietà anche "grano del faraone", perchè si racconta che i suoi semi sono stati ritrovati intorno alla metà dello scorso secolo in una tomba egizia e inviati nel Montana, dove dopo migliaia di anni sono stati "risvegliati" e moltiplicati. Il marketing decisamente efficace che è alla base del successo del Kamut ha fatto leva su tre aspetti: la suggestiva leggenda del suo ritrovamento, l'attribuzione di eccezionali qualità nutrizionali e una presunta compatibilità per gli intolleranti al glutine. Parliamone. Il Frumento orientale o grano grosso o Khorasan - lo chiamiamo con il suo nome tramandato, comune e «pubblico», mentre Kamut è un nome di fantasia registrato - è una specie (Triticum turgidum subsp. turanicum) appartenente allo stesso gruppo genetico del frumento duro: presenta un culmo (fusto) alto anche 180 cm; ha la cariosside (chicco) nuda e molto lunga, più di quella di qualunque altro frumento; è originario della fascia compresa tra l'Anatolia e l'Altopiano iranico (Khorasan è il nome di una regione dell'Iran); nel corso dei secoli si è diffuso sulle sponde del Mediterraneo orientale, dove in aziende di piccola scala è sopravvissuto all'espansione del frumento duro e tenero.

L'invenzione commerciale del ritrovamento
Dunque, per trovare il Khorasan in Egitto non era (e non è) davvero necessario scomodare le tombe dei faraoni; senza contare che un tipo di Khorasan era (e, marginalmente ancora è) coltivato anche tra Lucania, Sannio e Abruzzo: è la Saragolla, da non confondere con una omonima varietà migliorata di frumento duro ottenuta da incrocio e registrata nel 2004 dalla Società Produttori Sementi di Bologna. Inoltre non bisogna dimenticare che la germinabilità del frumento decade dopo pochi decenni, per quanto ideali siano le condizioni di conservazione. Tutto questo porta a riconoscere nella storia del presunto ritrovamento del Khorasan/Kamut solo una fantasiosa invenzione commerciale, elaborata per stimolare il desiderio di qualcosa di puro, antico ed esotico. E, a onore del vero, anche la stessa K.Int. ha preso le distanze dalla leggenda che, peraltro, ormai non ha più bisogno di essere incoraggiata.

Dai dati oggi disponibili, di fonte pubblica e privata, tra gli elementi di maggiore caratterizzazione del Khorasan ci sono un elevato contenuto proteico, in generale superiore alla media dei frumenti duri e teneri, e buoni valori di beta-carotene e selenio; per le altre componenti qualitative e nutrizionali non ci sono differenze sostanziali rispetto agli altri frumenti

Glutine: non ne è né privo né povero. 
Bisogna, infine, chiarire che, come ogni frumento, il Khorasan è inadatto per l'alimentazione dei celiaci, perché contiene glutine (e non ne è né privo, né povero, come, poco responsabilmente, una certa comunicazione pubblicitaria afferma o lascia intendere) e ne contiene in misura superiore a quella dei frumenti teneri e a numerose varietà di frumento duro

Detto ciò, il Khorasan è certamente un frumento rustico, con ampia adattabilità ambientale, eccellente per la pastificazione. Come ogni frumento che non è stato sottoposto a processi di miglioramento genetico o a una pressione selettiva troppo spinta, non ha un glutine tenace e di tenore elevato, e proprio per questo motivo pare che sia più facilmente digeribile dalle persone che soffrono di lievi allergie e intolleranze, comunque non riconducibili alla celiachia: ma questo è proprio ciò che si può dire anche dei farri e delle «antiche» varietà locali di frumento duro e tenero. Se la sua coltivazione è biologica (come permette la sua rusticità e come, per i propri prodotti, assicura il disciplinare del marchio Kamut), si può dire che senz'altro è un prodotto salutare, senza però scadere in esagerazioni né in forzature incoraggiate dalla moda e dal marketing del salutismo.

Costi elevati, per il portafoglio e per il Pianeta
Restano ancora tre aspetti che gettano un'ombra sul prodotto a marchio Kamut (ma non sul Khorasan!):
il monopolio commerciale imposto dalla K.Int. su un frumento tradizionale che, come tale, dovrebbe invece essere patrimonio di tutti, e più di chiunque altro delle comunità che nel tempo lo hanno conservato e tramandato;
il costo eccessivo del prodotto finito (dall'80 al 200% in più di una pasta di comune grano duro biologico), poco giustificabile a sostanziale parità di valori qualitativi e nutrizionali, dovuto al regime di monopolio, ai costi di trasporto, ai diritti di uso e ai costi di propaganda, ma dovuto anche agli effetti di un mercato dell'eccellenza che trasforma il cibo in oggetto di lusso, di gratificazione e di distinzione, e che specula sul desiderio di rassicurazione e sul bisogno di salute;
la pesante impronta ecologica legata allo spostamento di un prodotto perlopiù coltivato dall'altra parte del Mondo che arriva sulle nostre tavole attraverso una filiera molto lunga (migliaia di chilometri), e che, solo per questo fatto, non è compatibile con la filosofia della decrescita e con l'attenzione al consumo locale, fatto se possibile a «chilometri zero».

In questi giorni (da 2 al 16 ottobre) è in atto la campagna per la LIBERTA' DI CIRCOLAZIONE DEI SEMI, perchè non è giusto che le sementi, che sono vita, ed esistono da sempre, siano brevettate come fossero invenzioni, impedendo ad agricoltori di tutto il mondo di coltivarle liberamente e conservarle.
Tutto ciò solo per fare profitto, con la conseguenza di una consistente diminuzione della biodiversità.


Proposte del GAS:
  1. Togliere i prodotti a base di kamut dai listini d'ordine del gasolo.
  2. Aderire come associazione alla campagna "Salviamo i nostri semi".
  3. Inserire nuovi prodotti a base di farro o di antiche varietà di grano.
  4. Eventualmente rifornirci di farina di tipo Khorasan da un produttore locale (vedi proposta Ruggero).

Assemblea del 9 ottobre 2012


Scarsa affluenza a questa assemblea che invece è stata ricca di contenuti all’ordine del giorno. Abbiamo cominciato con la discussione e la proposta di Marika di preparare uno stampato con i principi fondanti e le prese di posizione ufficiali del GAS sui vari argomenti finora trattati (NOTAV, Acqua Bene comune, Salviamo il paesaggio ecc..) che verrà consegnato ai soci al momento della reiscrizione o ai nuovi soci alla iscrizione per presa visione. Tale documento servirà per caratterizzare l’Associazione e  per puntualizzare quali obiettivi persegue. Verrà organizzato un gruppo di lavoro che redigerà questo documento descrivendo l’attuale DNA del gruppo che assieme allo statuto costituirà le fondamenta dell’associazione.
Con enorme piacere anche in questa occasione siamo riusciti a trovare un referente in sostituzione del dimissionario per gli ordini di arance. Un grazie a Fabio che finora  ha svolto questo compito in maniera encomiabile, impeccabile e puntigliosa e un applauso a Giovanni che si è offerto. Siamo oltre il 50 % di turnazione dei referenti nel giro di 2 anni a dimostrazione che il gruppo regge.
Claudio ha ricordato che il consiglio direttivo è in scadenza a febbraio e alcuni non intendono ricandidarsi per lasciare il posto a forze fresche e volenterose. Chi volesse dare il suo contributo da questa posizione cominci a pensarci per proporsi alle prossime votazioni.
Il 21 ottobre saremo in centro ad Asolo in occasione della manifestazione “Campagna amica” con un gazebo. Tra le varie proposte oltre ai laboratori che faremo (costruzione di cesti e laboratorio panificazione) abbiamo pensato di portare all’attenzione del pubblico che affluirà alla manifestazione la problematica delle sementi e le ultime direttive scandalose in materia, da parte della UE che favoriscono le grosse multinazionali.
Valentina ha posto all’attenzione dell’associazione gli aspetti controversi per quanto riguarda il Kamut. Questo non è altro che un grano già presente in alcune parti dell’Italia a cui una multinazionale ha dato un nominativo diverso e registrato il marchio. Questo fa sì che paghiamo le royalty a questa multinazionale e importiamo questo grano dall’estero a meno che il produttore non voglia sottostare alle regole imposte da questa società. Dal punto di vista poi nutritivo non ha niente di più di un farro e non è gluten free come spesso viene proposto. Per tali ragioni oltre al fatto di sconsigliarne l’acquisto abbiamo deciso di sospendere tutti i prodotti a base di Kamut dai listini del GAS e ci proponiamo inoltre di sensibilizzare i nostri produttori a fare altrettanto.
Successivamente abbiamo predisposto un calendario con gli argomenti o gli eventi che verranno proposti ogni 4° martedì del mese nella nostra sede. Spazieremo dai film, a corsi a discussioni sull’allevamento intensivo ecc.. Siamo pieni per tutta la stagione invernale, ma se la cosa funziona e ci sono altre proposte si possono utilizzare altre serate.
L’assemblea ha poi deciso di dare mandato a Ruggero per un nuovo fornitore di farine da affiancare al precedente per aiutarlo in un progetto di conversione dell’agricoltura locale al bio e soprattutto a ridurre la monocoltura di mais.
Abbiamo cominciato poi a discutere dei progetti per la prossima festa del GASOLO “Dire fare e scambiare” per il 2013. In piedi ci sono alcune possibilità che andranno valutate successivamente e Andrea ha esposto la possibilità di collaborare con l’associazione “magnar e laorar dna volta” per organizzare assieme qualcosa. A questa collaborazione è stato dato parere favorevole.
L’assemblea è terminata in perfetto orario con le ultime 2 proposte di Marika per l’acquisto di t-shirt da associazioni benefiche per dare un contributo sostanziale a quest’ultime, e di Michela per acquistare prodotti bio per l’agricoltura assieme ad altre associazioni.
Arrivedereci alla prossima di novembre Claudio

giovedì 20 settembre 2012

Cambieresti (parte 11) Riscaldamento dell'abitazione

IL RISCALDAMENTO: COSTI DOMESTICI E COSTI AMBIENTALI
L’energia consumata per il riscaldamento della casa e dell’acqua sanitaria costituisce il 70% dell’intero consumo energetico domestico (il 15% dei consumi energetici nazionali). Per una famiglia media questo si traduce in una spesa di circa 900 euro/anno, e nella emissione in
atmosfera di 5-6 tonnellate di anidride carbonica (CO2).
I consigli pratici e gli accorgimenti tecnici sotto indicati possono fare risparmiare fino a 380 euro/anno e fino a 3 tonnellate di CO2. Per abbattere i costi e l’inquinamento dovuti al riscaldamento domestico si può agire su più fronti:
• migliorare l’impianto di riscaldamento o rinnovarlo con sistemi più efficienti;
• migliorare l’isolamento dell’abitazione;
• utilizzare fonti energetiche rinnovabili;
• utilizzare in modo razionale il riscaldamento, l’acqua calda, il gas;
• effettuare la manutenzione annuale dell’impianto (verifica dei rendimenti e delle emissioni).
IL RISCALDAMENTO DELL’ABITAZIONE
In generale ogni impianto di riscaldamento è costituito da 4 parti:
1. la caldaia che trasforma l’energia del combustibile in energia termica;
2. la rete di distribuzione dell’acqua o dell’aria calda;
3. i corpi scaldanti, che trasferiscono l’energia termica all’ambiente interno;
4. i sistemi di regolazione (valvole, termostati, ecc…).
Gli impianti termici si distinguono perciò in varie categorie a seconda del tipo di elementi di cui sono costituiti.
Vediamo quali sono le soluzioni tecniche più diffuse e quali sono i vantaggi e gli svantaggi per ciascuna di esse.
TIPOLOGIE E CARATTERISTICHE DEI SISTEMI DI DISTRIBUZIONE E DI DIFFUSIONE DEL CALORE
• sistema a radiatori: è il più diffuso ma il meno conveniente dal punto di vista del rendimento; l’aria emessa dal radiatore sale infatti nella parte alta della stanza dove la temperatura può raggiungere i 25°C, mentre a livello del pavimento scende a 15°C. I locali si scaldano in modo discontinuo e le pareti rimangono fredde. L’aria calda secca, crea insani movimenti di polveri e secchezza alle vie respiratorie;
• sistema a battiscopa: l’acqua scorre in un tubo di rame situato alla base delle pareti e contenuto in un corpo radiante composto da tante lamelle; in questo modo l’aria fredda che entra dal basso si riscalda velocemente a contatto con il tubo e si distribuisce uniformemente verso il soffitto. I muri si scaldano lentamente trasformandosi anche essi in una fonte radiante. Rispetto al sistema tradizionale a radiatori può raggiungere un risparmio energetico del 20%;
• sistema a superfici radianti: l’acqua scorre a bassa temperatura (30-40 °C) in tubi sottili di rame posti all’interno dei muri perimetrali. Il sistema centrale scalda la parete a una temperatura di circa 30°C; il calore viene rilasciato poi lentamente e uniformemente dalle pareti, anche dopo che il riscaldamento è stato spento. Esiste una variante ancora più efficiente che prevede l’installazione
dei tubi a livello del pavimento; ovviamente queste soluzioni sono economicamente praticabili solo in fase di progettazione o di ristrutturazione degli edifici;
TIPOLOGIE E CARATTERISTICHE DEI SISTEMI DI REGOLAZIONE
I sistemi di regolazione permettono di regolare gli orari e le temperature di funzionamento nell’arco della giornata nei diversi locali, e a seconda delle esigenze, consentendo così un minore spreco energetico. Secondo dati correnti si calcola che per ogni grado di temperatura interna all’abitazione si potrà spendere o risparmiare circa il 7% in più o in meno, quindi una regolazione corretta della temperatura potrà far risparmiare sul costo della bolletta.
Valvola meccanica: ne sono dotati tutti i radiatori tradizionali; permette la chiusura del circuito non utilizzato, ma non la regolazione della temperatura. Data la loro scomodità spesso non vengono chiuse nemmeno nei locali non frequentati.
Valvola termostatica: questo tipo di valvole è dotato di un sensore che, in base alla temperatura dell’ambiente, e in relazione alla temperatura di comfort prescelta, aumenta o diminuisce l’afflusso di acqua calda al radiatore. L’uso di valvole termostatiche consente un risparmio energetico fino al 20%. Il costo complessivo di installazione è di circa 30 euro per radiatori già predisposti
al montaggio, mentre si aggira intorno ai 70 euro nel caso in cui sia necessario sostituire l’intera valvola.
Termostato: è un sistema integrativo rispetto ai precedenti e ha la funzione di accendere o spegnere automaticamente la caldaia quando viene raggiunta la temperatura desiderata. Ancora più efficienti sono i cronotermostati che regolano l’accensione della caldaia in base sia
alla temperatura che agli orari prefissati.
Impianti centralizzati/autonomi: negli ultimi venti anni si è verificata piuttosto diffusamente la conversione da impianti centralizzati a impianti autonomi, soprattutto a causa dalla scarsa efficienza dei primi. In realtà, i nuovi impianti centralizzati sono molto migliorati: con il sistema
di controllo integrato è possibile non solo misurare i consumi effettivi dei singoli alloggi, ma anche regolare a piacimento la distribuzione del calore e gli orari di utilizzo. Rispetto alle caldaie autonome, gli impianti centralizzati hanno un maggiore rendimento e i costi di investimento
possono essere ripartiti tra tutti i condomini.
Per un appartamento con 8-10 radiatori in un immobile di 20 alloggi il costo di conversione all’impianto centralizzato si aggira intorno ai 1.500-1.800 euro.
TIPOLOGIE E CARATTERISTICHE DELLE CALDAIE
Anche per le caldaie come per gli elettrodomestici esiste una classificazione in base al rendimento energetico dell’apparecchio: l’indicazione è fornita in base al numero di stelle (*= bassa efficienza, ****= alta efficienza). In riferimento ai tipi di caldaia più comuni possiamo riportare
la seguente tabella:
Tipo di caldaia Potenza utile kW (kcal/h) Rendimento a potenza nominale % Marcatura
caldaie standard                               20 (17200) 86.6 */**
caldaie ad alta efficienza                 20 (17200) 92 **/***
caldaie a gas a condensazione      20 (17200) 105 ****
Rispetto ad una caldaia standard, una ad alta efficienza o a condensazione consente un risparmio variabile tra i 100 e i 300 euro all’anno; il maggior costo delle caldaie più evolute può essere ammortizzato nell’arco di 2-7 anni, a seconda del fabbisogno termico dell’abitazione.
Le caldaie si differenziano anche in base al tipo di combustibili che utilizzano:
Caldaie a metano: è certamente il combustibile fossile più ecologico e conveniente; questo gas, infatti, viene estratto e veicolato direttamente alle abitazioni senza subire processi di trasformazione intermedia, non contiene zolfo, non dà luogo a polveri, e a parità di potere
calorifico emette il 50% in meno di CO2 rispetto al gasolio e il 70% in meno rispetto all’olio combustibile. Inoltre ha un migliore rendimento, sporca meno il bruciatore e costa di meno.
Caldaie a gasolio: è ancora frequente l’uso del gasolio negli impianti di riscaldamento, soprattutto per quelli centralizzati (condomini). Nonostante sia un combustibile meno pulito del metano in alcuni casi continua ad essere una soluzione quasi obbligata, sia per motivi tecnici e normativi, sia per assenza delle reti di distribuzione del gas. Esistono tuttavia bruciatori a gasolio costruiti
con tecnologie avanzate in grado di ridurre al minimo le emissioni inquinanti (“low nox”): questi, se accoppiati a caldaie con alto rendimento possono garantire comunque un impatto ambientale ridotto e un risparmio energetico soddisfacente rispetto a sistemi di tipo tradizionale.
Caldaie a GPL: è una delle migliori alternative se la rete del metano non è nelle vicinanze dell’abitazione. Inquina molto meno del gasolio e costa poco più del metano.
Apparecchi elettrici: le stufe e gli scaldabagno elettrici sono i sistemi di riscaldamento più energivori; a parità di calore emesso, il consumo di combustibile alla fonte è il più elevato, in quanto richiedono una doppia conversione dell’energia, da quella termica della centrale, a
quella elettrica, e di nuovo a quella termica.
Pellet, legna e cippato: negli ultimi tempi si osserva un forte ritorno alle stufe a legna. Le moderne tecnologie stanno rendendo questa soluzione assai competitiva in termini di rendimento, di costi, e anche dal punto di vista ecologico. Il legno è infatti una fonte energetica rinnovabile, disponibile localmente, ed ha un saldo di emissioni di CO2 quasi nullo (la combustione immette nell’atmosfera tanto biossido di carbonio quanto ne viene assorbito dalla pianta prima di essere abbattuta);
da un punto di vista ecologico, ma anche dal punto di vista dell’efficienza energetica, la soluzione migliore è rappresentata dalle caldaie a fiamma inversa che utilizzano pellet o chip, cioè scarti di lavorazione pressati. L’unico inconveniente per questo tipo di caldaie è la necessità di disporre di uno spazio sufficientemente ampio per lo stoccaggio della legna e per il posizionamento della stufa stessa.
Pompa di calore: è una macchina in grado di trasferire calore da un ambiente a temperatura più bassa a uno a temperatura più alta; può fornire calore in inverno, e fresco in estate.
ALTRI SISTEMI
Sistemi solari passivi: sono sistemi che, compresi nella struttura edilizia, usano l’energia solare per il riscaldamento degli ambienti. Si possono predisporre in fase di progettazione o di ristrutturazione dell’edificio. Le finestre, soprattutto quelle rivolte verso il sud, sono sistemi
ad assorbimento diretto dell’energia solare: i vetri fungono da collettori mentre i locali irraggiati fungono da accumulatori del calore captato.

COSA POSSO FARE?
MANUTENZIONE ED UTILIZZO CORRETTO DELL’IMPIANTO
DI RISCALDAMENTO
La manutenzione ordinaria della caldaia deve essere eseguita, per legge, ogni anno e il controllo dei fumi ogni due anni. Il rendimento della caldaia dipende dalla quantità di calore disperso, e questa dipende a sua volta dalle caratteristiche della caldaia e dal suo corretto mantenimento.
• controllare l’efficienza della caldaia, rimuovere incrostazioni, pulire le canne fumarie ogni 3-5 anni può portare a un 10% di minori consumi;
• far sfiatare periodicamente l’impianto a termosifoni: se rimane aria nel circuito, l’acqua non trasmetterà bene il calore;
• isolare le tubazioni che partono dalla caldaia nei tratti che attraversano locali non riscaldati;
• abituarsi a regolare il termostato su una temperatura via via più bassa; si può avere un buon comfort anche con 19-20°C. Di notte sono sufficienti 16°C. Se ogni famiglia italiana abbassasse la temperatura media del riscaldamento per 24 ore di 2°C, si risparmierebbero 40.000 barili di petrolio al giorno. In ogni caso, per legge, la temperatura massima di regolazione non può superare i 20°C.;
• tenere spenti o al minimo i radiatori situati nelle stanze usate di rado e chiudere le porte;
• togliere qualsiasi schermatura ai termosifoni se si vuole evitare una riduzione della capacità termica;
• non aprire troppo a lungo le finestre nelle giornate più fredde; se fa troppo caldo, regolare il termostato su una temperatura più bassa piuttosto che tenere aperte le finestre;
• regolare le valvole termostatiche a seconda del tipo di ambiente da riscaldare e tenendo conto anche dei punti cardinali, delle parti raggiunte e riscaldate dai raggi solari, dei vani che potranno ottenere maggiori apporti calorici interni (come ad esempio la cucina);
• verificare i tubi che distribuiscono l’acqua calda prodotta dal generatore di calore; evitare di porre i tubi in modo tale che la dispersione del calore avvenga al di fuori dell’appartamento o in zone non riscaldate.

Ciao a tutti alla prossima puntata

sabato 15 settembre 2012

Verbale assemblea 11 settembre

Prima assemblea dopo la pausa estiva. Ordine del giorno pieno di argomenti con una serata che si è pertanto protratta fino a mezzanotte inoltrata. Alcuni argomenti sono stati pertanto posticipati alla prossima assemblea. Vediamo in ordine quali sono state le discussioni del gruppo.

Si è cominciato con la presentazione in sede di un nuovo fornitore di farine del nostro territorio che già fornisce alcuni GAS a noi vicini. In realtà è solo un mugnaio e quindi tratta attualmente le farine di altri con una macina a pietra. L’impressione credo sia stata buona, ma debba ancora risolvere un piccolo problema che è l’acquisto diretto dai produttori saltando il grossista intermediario da cui per ora viene rifornito. I prodotti che attualmente commercia sono biologici certificati ma il top sarebbe che collaborasse con agricoltori della zona per sviluppare con essi una sinergia ottenendo una filiera corta. Questo sarebbe il suo obiettivo che a quel punto coinciderebbe anche con il nostro. Se son rose fioriranno.

Dario ha poi continuato con la sua rubrica pillole di energia che ieri sera riguardava la valutazione dei risparmi di elettrodomestici in classe A rispetto a quelli più obsoleti. Si è valutato in quanto tempo in una famiglia media l’investimento di un nuovo elettrodomestico a risparmio energetico possa venire ammortizzato e sono emersi diversi punti di vista e diversi risultati in base alle esigenze di ciascuno. Non vi è pertanto un’unica soluzione ma diverse soluzioni individuali a seconda anche del tipo di utilizzo e della presenza di impianti di generazione fotovoltaici.

Al secondo punto si è discusso della partecipazione del Gasolo alla manifestazione “Campagna amica” organizzata dal Comune di Asolo e dalla Coldiretti. La nostra partecipazione ha lo scopo di evidenziare che si può percorrere una strada diversa nello sviluppo dell’agricoltura e sicuramente nel nostro stand porteremo le nostre idee che prevedono un’agricoltura sostenibile, senza l’uso di diserbanti o pesticidi, puntando sulla qualità e commerciando i propri prodotti con una filiera corta e a Km 0. Sono emerse alcune idee per lo stand da sviluppare in questo periodo che ci separa dalla manifestazione che sarà il 21 ottobre.

Altro punto discusso è stata la richiesta da parte della scuola materna di Villa d’Asolo di avere una collaborazione con il GAS per fare alcuni laboratori e dare un’impronta ecologica alla scuola stessa. Cosa fare sarà compito del gruppo che si occuperà di questa tematica e comunque l’assemblea ha dato parere positivo alla collaborazione.

Stefano ha esposto le ultime novità per quanto riguarda la conferenza che terremo assieme ad altre associazioni sul nostro territorio sulla TAV. Siamo ormai in dirittura di arrivo e tutto è a buon punto. L’assemblea ha inoltre deliberato di devolvere le offerte libere al comitato NOTAV.

E’ stata poi la volta di Edilberta che ha relazionato sulla visita al fornitore di riso dettagliata con la compilazione della carta dei fornitori. Grazie per le preziose notizie che serviranno ad essere sempre più consapevoli nei nostri acquisti.

A questo punto dell’assemblea visto il tardo orario ci siamo salutati assaggiando i succhi di frutta eccezionali di Ruggero. Arrivederci alla prossima assemblea.

Ciao Claudio

venerdì 31 agosto 2012

TAV: spiegateci perchè...



Perchè parlare di TAV ad Asolo?

Perchè pensiamo sia nostro diritto e nostro dovere essere informati e capire in dettaglio cosa comportano opere pubbliche come la TAV.

Perchè è saggio porsi domande, non accontentarsi solo delle informazioni passate dai mass media, valutare le argomentazioni dei favorevoli e dei contrari all'opera, in modo da poter maturare una propria posizione con cognizione di causa.

Perchè crediamo in una cittadinanza attiva.

Vi aspettiamo numerosi, il 18 settembre, ore 20.30 all'aula magna della scuola media di Asolo in via Forestuzzo, 65

Cliccando sull'immagine qui a fianco è possibile scaricare il programma dettagliato della giornata.

Oppure lo si trova qui, su facebook

venerdì 17 agosto 2012

Cambieresti (parte 10) Illuminazione

L’ILLUMINAZIONE
L’illuminazione domestica costituisce il 13.5% del consumo totale di energia elettrica nel settore residenziale, per un totale di più di 7 miliardi di kWh all’anno. Per produrre
un miliardo di kWh con combustibili fossili si producono fino a 800.000 tonnellate di anidride carbonica.
Al momento dell’acquisto…
valutare attentamente:
• quale ambiente è da illuminare;
• quali attività si svolgono in questo ambiente;
• per quante ore, in media, rimarrà accesa la lampada.
Per scegliere il sistema di illuminazione adeguato alle nostre esigenze è importante sapere che:
• l’efficienza luminosa è data dal rapporto tra Lumen (l’unità di misura del flusso luminoso) e Watt assorbiti;
• le tradizionali lampade ad incandescenza, nonostante la buona resa cromatica (la loro luce non sfalsa i colori) hanno scarsa efficienza luminosa (circa 12 Lumen per Watt
assorbito) e una durata media molto bassa (circa 1000 ore); inoltre, con l’invecchiamento, queste lampade perdono progressivamente efficienza luminosa a causa dell’opacizzazione dell’ampolla e del consumo del filamento.
• le lampade alogene hanno una durata di vita media di circa 2000 ore, un’efficienza luminosa superiore a quelle normali (circa 22Lumen/Watt), emettono una luce più
“bianca” mantenendo una resa cromatica ottima; e, a parità di potenza consumano meno di quelle a incandescenza standard;
• le lampade fluorescenti tubolari (cosiddetti tubi al neon) hanno un’elevata efficienza luminosa (90 Lumen/Watt), consumano l’80% in meno rispetto alle lampade a incandescenza; hanno durata di 10.000 ore; sono disponibili con diverse tonalità luminose; tuttavia presentano dei problemi di sfarfallio nel flusso luminoso;
l’accensione non è immediata; si anneriscono le estremità del tubo con l’invecchiamento; e hanno dimensioni notevoli.
• le lampade tubolari fluorescenti ad alta frequenza hanno un efficienza luminosa di circa 100 Lumen/Watt, durata di 12.000 ore, consentono un risparmio energetico
di circa il 25% rispetto alle fluorescenti tubolari normali e non presentano difetti (annerimento, sfarfallio, accensione ritardata); mantengono dimensioni notevoli
anche se più contenute rispetto a quelle tradizionali.
• le lampade fluorescenti compatte con o senza integrazione elettronica hanno il pregio di avere dimensioni molto ridotte e tonalità di luce molto simili a quelle delle lampade ad incandescenza. L’efficienza luminosa è di 40-60 Lumen/Watt, mentre la durata è di circa 10.000 ore. Alcune versioni di queste lampade possono sostituire direttamente quelle ad incandescenza (nel caso di rete a 220 volt). Il dispositivo elettronico è indicato per gli impieghi che richiedono accensione istantanea e ripetuta.
Le lampade fluorescenti compatte sono in generale adatte nelle situazioni di funzionamento prolungato e senza accensioni troppo frequenti (non superiori a 10
volte in 24 ore). Hanno un costo molto più elevato rispetto alle lampade a incandescenza normali, ma i bassi consumi rendono ammortizzabile l’investimento in
breve tempo.
Per la manutenzione e l’uso…
• la luce naturale è la migliore; è opportuno tenere in considerazione questo aspetto nella fase di scelta dell’abitazione e nella fase di arredamento;
• non necessariamente il miglioramento dell’illuminazione significa dover aumentare la potenza delle lampadine. Molto più utile è la razionalizzazione della quantità, qualità, e distribuzione delle sorgenti luminose in relazione alle reali necessità. Generalmente a livello domestico è preferibile creare una luce soffusa in tutto l’ambiente e installare fonti luminose più intense nelle zone in cui si svolgono particolari attività (es. lettura, cucina,
Caratteristiche delle lampade per uso abitativo
Tipo di Lampade Efficienza (Lumen/Watt) Durata media (ore) Resa Cromatica (indice) Tonalità °K
a incandescenza 12 1000 100 2000/3000
a incandescenza alogene 21 2000 100 3000
fluorescenti tubolari 80-120 10.000-12.000 65-95 2700/6500
fluorescenti compatte tradizionali 60 10.000 85 2700/5000
fluorescenti compatte elettroniche integrate 72 10.000 85 2700/5000
Esempio di utilizzo: 2000 ore/anno per 5 anni*
Tipo e n. lampade** Costo lampade (euro) Costo energia elettrica (euro)*** Costo totale (euro) Risparmio totale (euro)****
incandescenza 3x100 Watt 30 540 570
alogene 2x100 Watt 50 360 410 160
fluorescenti compatte tradizionali 3x25 Watt 30 135 165 405
fluorescenti compatte elettroniche 3x20 Watt 54 108 162 408
* illuminazione ambiente pari a 150 lux;
** costo lampade: incandescenza euro 1,00; alogene euro 5,00; fluorescenti compatte tradizionali euro 10,00; fluorescenti compatte elettroniche euro 18,00;
*** costo energia elettrica euro 0,18 / kWh
**** risparmio rispetto alla soluzione con lampade a incandescenza.

Ciao e alla prossima puntata
Claudio