domenica 21 aprile 2013

Nano particelle: evitiamole!

GASolo sta chiedendo ai propri fornitori di non utilizzare nano particelle e nano tecnologie per la produzione e il confezionamento dei prodotti.

Si, perchè le nano tecnologie sono ormai diffusissime ma c'è pochissima consapevolezza sui rischi gravi che il loro impiego comporta.

La diffusione è tale da ritrovarci nano particelle in molti dei prodotti di uso quotidiano che abitualmente utilizziamo, dagli spazzolini da denti alla cioccolata, dai sacchetti per il confezionamento della verdura al frigo, al fine di sfruttare una delle loro interessanti proprietà, quella di svolgere una funzione antibatterica.

Così capita che l'utilizzo di nano tecnologie sia spesso pubblicizzato dal marketing come valore aggiunto del prodotto, che lo rende più sano, migliore dell'analogo prodotto senza nano particelle.

Ciò che non è noto, ma che sta emergendo un pò alla volta, è la percolosità di tali particelle dovuta essenzialmente alla loro dimensione fisica. Si tratta di particelle così piccole da riuscire a intrufolarsi ovunque, anche negli organi del nostro corpo, addirittura all'interno delle cellule.
Il nostro organismo purtroppo non riesce a liberarsene, semplicemente perchè non ha difese, dato che in natura le nano particelle non esistono o esistono in quantità irrilevante agli effetti della nostra salute.
E quindi si accumulano provocando disturbi anche gravi, addirittura il cancro.

In Italia, fra i primi a studiare le nano particelle ci sono dei ricercatori di Modena www.nanodiagnostics.com (Dott. Gatti e Dott. Montanari),  all'avanguardia in queste ricerche tanto da aver coniato per primi il termine nanopatologia, termine usato per indicare tutte le malattie collegate alla presenza di nanoparticelle nell'organismo.

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