mercoledì 11 aprile 2012

Cambieresti (parte 6) - Alimentazione

COSA POSSO FARE?
DIETE E PROBLEMI COL CIBO: PARLATENE CON PERSONE COMPETENTI
La scelta di una dieta deve sempre essere valutata con attenzione e possibilmente seguita sotto il controllo e l’assistenza di personale qualificato. Quando il soggetto abbia dei problemi di salute, o stia attraversando situazioni della vita particolari, per evitare complicazioni è essenziale seguire le diete sotto il controllo di personale qualificato. Il cibo è fonte di vita, fonte di gioia, ma può anche essere fonte di malattia. Capita a volte, per ragioni diverse, che il nostro rapporto col cibo si complichi e sfugga al nostro controllo per trasformarsi in fonte di sofferenza, come ad esempio nei casi di bulimia e anoressia, problemi che sono in aumento in particolare tra i giovani, o con l’uso eccessivo di bevande alcoliche. Quando ci troviamo di fronte a tali problemi è necessario parlarne subito con le persone che possono aiutarci, in particolare col nostro medico di fiducia.

PER UN’ALIMENTAZIONE EQUILIBRATA

Un poco di tutto
Non esiste, né come prodotto naturale né come trasformato, l’alimento “completo” o “perfetto” che contenga tutte le sostanze indicate nella giusta quantità e che sia quindi in grado di soddisfare da solo le nostre necessità nutritive. Il modo più semplice e sicuro per garantire, in misura adeguata, l’apporto di tutte le sostanze nutrienti indispensabili, è quello di variare il più possibile
le scelte e di combinare opportunamente i diversi alimenti della piramide alimentare.
Con moderazione e equilibrio
Spesso “di più” non corrisponde a “meglio” dato che molti alimenti (se non quasi tutti) se assunti in quantità eccessiva provocano disturbi anche molto seri, dall’obesità, dovuta all’eccesso di energia, a intossicazioni o problemi agli organi (p. es. al fegato quando vi sia un eccesso di vitamine del gruppo B). Quindi moderare l’assunzione degli alimenti e rendere la dieta equilibrata con il giusto apporto di energia, proteine e grassi.
Inserire sempre nei pasti della verdura (da mangiare possibilmente ad inizio pasto) e mangiare quotidianamente della frutta apporta vitamine e minerali e mantiene in ordine l’attività dello stomaco.
Variare gli alimenti
Variare le scelte dei cibi significa gioire di un maggior numero di alimenti, ma anche ridurre il rischio che può derivare da abitudini alimentari monotone, vale a dire la ingestione ripetuta e continuativa - mangiando sempre gli stessi alimenti - di sostanze estranee eventualmente presenti negli alimenti (p.es. residui di pesticidi), e di composti “antinutrizionali” (naturalmente contenuti nei cibi).
E attenzione alla salubrità dei cibi
All’acquisto controllare la data di scadenza, e che gli alimenti siano stati conservati correttamente. Controllare anche gli ingredienti per evitare alimenti troppo grassi o zuccherati o con sostanze di cui si può essere allergici. Preferire cibi di stagione e provenienti da agricoltura biologica disciplinata dal regolamento ministeriale 2092/91 che vieta l’uso di OGM, pesticidi, fertilizzanti e altri prodotti di sintesi.
COSA POSSO FARE? PER NON ALIMENTARE L’INTOLLERANZA
Oggigiorno sono sempre più numerose le persone che presentano manifestazioni allergiche complesse, in cui i segnali di risposta ad allergeni differenti si sommano tra loro coinvolgendo tutti i sistemi e gli organi dell’organismo. Queste reazioni si distinguono in allergie e intolleranze.
Mentre i sintomi di allergia alimentare sono presenti solo nello 0,5% della popolazione, chi invece soffre di fenomeni di intolleranza alimentare si colloca in una percentuale che oscilla tra il 30 e il 40%. Le manifestazioni di allergia e intolleranza agli alimenti sono state osservate con maggiore frequenza nei paesi a più elevato tenore di vita in conseguenza al maggiore uso di alimenti di produzione industriale. Le allergie alimentari sono reazioni nelle quali è coinvolto il sistema
immunitario che manifesta una reattività verso proteine alimentari riconosciute estranee nel momento in cui giungono nell’intestino o attraversano la barriera intestinale.
Le allergie si manifestano con caratteristiche ben precise: sorgono entro pochi minuti dall’assunzione di un determinato alimento o gruppo di alimenti (da 2-3 minuti a 30-120 minuti). I sintomi sono scatenati dall’assunzione anche di piccole quantità dell’alimento responsabile.
I principali alimenti allergizzanti sono: latte, uova e derivati, crostacei e molluschi, frutta secca, alcuni legumi, cereali, cacao, ecc. Nel caso di intolleranze, o comunque di ipersensibilità, i sintomi si sviluppano in un certo senso per effetto di accumulo di tossine che determina l’insorgenza dei sintomi dell’intolleranza: è cioè necessario mangiare un certo alimento per più giorni continuativi perché si sviluppi la sintomatologia. È necessaria la reintroduzione ripetuta della sostanza per
scatenare la reazione. L’introduzione di un alimento verso cui esista intolleranza agisce in pratica come una specie di lento “avvelenamento”, anche se l’organismo è in grado di riconoscere la presenza del nemico in modo quasi istantaneo. È importante conoscere l’esistenza
di questo fenomeno, perché gli effetti di una intolleranza sull’organismo non sono di tipo immediatamente evidente, ma giorno dopo giorno provocano la crescita di fatti infiammatori che determinano malattie sicuramente impegnative. Inoltre, in presenza di intolleranza
alimentare si consumano molti globuli bianchi e quindi si vengono spesso a determinare quelle forme di malattia da carenza di difese; si tratta cioè di malattie come le tonsilliti ripetute, le otiti, le bronchiti ricorrenti e altro ancora, ma anche fenomeni come la stanchezza cronica e l’ingrassamento o il calo del rendimento muscolare o mentale. Va inoltre segnalato che spesso le
intolleranze alimentari sono causa di disturbi del comportamento nel bambino. Le più frequenti sono quelle all’uovo, ai grassi vegetali idrogenati, al lievito. Spesso le intolleranze alimentari si sviluppano nei confronti di additivi o conservanti, e talora la reattività non è necessariamente
legata alla sostanza alimentare pura, ma a volte a tutta la serie di sostanze chimiche che lasciano
residui in traccia nei vari processi di coltivazione, raffinazione e conservazione, e sono purtroppo diverse migliaia di sostanze, di cui la farmacologia e la chimica hanno studiato solo seicento tipi.

Finisco aggiungendo un mio pensiero a quanto riportato sopra. "E ci meravigliamo che le intolleranze alimentari e le allergie sono in rapido aumento tra la popolazione soprattutto pediatrica? Pensiamo a quanti composti sono presenti nei cibi convenzionali tra additivanti, coloranti, aromi, conservanti e pesticidi di sintesi. E' impossibile per il nostro organismo fare una lotta contro tutti questi composti."

Bene ci rivediamo alla prossima puntata dove parleremo di organismi transgenici.
Ciao Claudio

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