giovedì 1 marzo 2012

Cambieresti (parte 3) - Alimentazione

Continuiamo questa settimana con la rubrica "Cambieresti" . Da oggi per alcune settimane il tema sarà legato all'alimentazione. Riporto oggi integralmente il cappello introduttivo che viene sviluppato nel progetto "Cambieresti" sul tema e che io condivido appieno. A proposito e forse non l'ho mai accennato Cambieresti, stilato dall'assesorato alla Provincia di Biella sta per: Consumi, Ambiente, Risparmio, Energia, Stili di vita

Questo capitolo tratta, in maniera introduttiva, alcuni concetti di nutrizione e alimentazione umana. Prima di passare a questi temi tuttavia, riteniamo importante sottolineare come la nutrizione e l’alimentazione siano strettamente relazionate con la struttura stessa del sistema agro-alimentare. Ciò significa quindi con la gestione dell’ambiente e del territorio da un lato e con l’aspetto socio-economico del sistema agricolo, l’industria alimentare e la filiera distributiva dall’altro. Il cibo e gli alimenti infatti non sono soltanto le sostanze chimiche di cui necessitiamo per vivere. Sono anche ecologia, gestione del territorio, cultura, identità sociale, motivo di socializzazione, e gioia di vivere. In questi ultimi anni si sta sempre più comprendendo la cruciale importanza della relazione tra nutrizione e ambiente. Infatti, le caratteristiche dettate dal clima, dal paesaggio e dalle varie tipologie di ecosistemi che determinano le condizioni ambientali si riflettono inevitabilmente nella quantità e qualità di risorse alimentari necessarie alla sopravvivenza. La gastronomia, ad esempio, come arte dell’alimentazione e del mangiar bene, è una complessa e sofisticata forma di co-evoluzione tra la cultura delle società umane e le caratteristiche dell’ ambiente nel quale le società si trovano a vivere. Queste caratteristiche includono anche lo sviluppo della tecnologia (dall’aratro al forno), la selezione e l’utilizzo delle erbe aromatiche e medicinali, l’introduzione di tabù alimentari. Tale sapere meticolosamente trasmesso di generazione in generazione, e arricchito ad ogni passaggio, rappresentava un’integrazione culturale della percezione degli aspetti pratici, nutrizionali, economici, sociali e medicinali dell’alimentazione. Storicamente, la chiusura e la piccola scala dei sistemi agro-alimentari di sussistenza comportava una diffusa consapevolezza della relazione tra scelta delle tecniche di produzione, qualità degli alimenti, qualità dell’ ambiente e qualità della vita. Nella società moderna tuttavia due grandi cambiamenti hanno portato alla perdita di questa consapevolezza: (1) la distanza che separa chi produce da chi consuma, e (2) la progressiva perdita di conoscenza dei consumatori, circa gli aspetti ecologici e tecnici delle produzione degli alimenti. Questo comporta che i consumatori non sono più in grado di comprendere i complessi significati delle loro scelte alimentari e possono spesso essere indotti a certe decisioni sulla propria alimentazione in base alla dimensione sociale e psicologica dei “messaggi alimentari”. È importante quindi che il consumatore riacquisti la consapevolezza di queste relazioni perché attraverso le sue scelte incide sulla gestione del territorio, sulla qualità dell’ambiente e degli alimenti, sulla sopravvivenza della cultura locale, sulla sopravvivenza degli agricoltori, in particolare di quelli che si impegnano a ridurre l’impatto delle attività agricole e a migliorare la qualità degli alimenti.
Un altro nuovo fenomeno degno di importanza riguarda l’attuale processo di globalizzazione. Possibili risvolti negativi sono dati dalla eventualità che si possa arrivare, presto o tardi, alla adozione di una sorta di dieta unificata globale (in un certo senso i fast food la stanno già proponendo, McDonalds, ad esempio, serve le stesse cose negli USA in Italia e in Cina). Dieta che potrebbe non tener conto delle differenti esigenze (naturali e culturali) delle diverse popolazioni. Standardizzazione globale della dieta che potrebbe influenzare particolarmente le fasce sociali a più basso reddito. Ciò potrebbe innescare un progressivo quanto rapido allontanamento della gente dalla cultura dell’alimentazione. Ovviamente gli effetti della globalizzazione dipendono molto da come questa si vuol gestire. Ad esempio un maggior flusso di informazioni tra differenti culture alimentari e realtà gastronomiche del globo non necessariamente deve essere associato ad effetti negativi. Il massiccio incremento della immigrazione, in generale dai paesi in via di sviluppo a quelli sviluppati, insieme al massiccio incremento del turismo, in generale dai paesi sviluppati a quelli in via di sviluppo, ha comportato una diffusione reciproca di conoscenze a proposito di diversi stili di vita e gastronomie. La conoscenza di altri stili alimentari, altri sapori, altre risorse alimentari, tipici di altre gastronomie è anche una maniera per arrivare a conoscere altre culture e realtà. Desideriamo chiudere questa introduzione con questo messaggio: l’alimentazione è allo stesso tempo salute, conoscenza di sé, dell’ ambiente e della sua gestione, della società in cui si vive, della propria cultura e un’occasione di conoscenza di altre culture e popoli.

La prossima settimana comincieremo a trattare i vari nutrienti del corpo per poi successivamente dedicarci a consigli utili per come poter cambiare.
Ciao a tutti Claudio

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